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L'isola che fa da cornice alle vicende del romanzo è un luogo di ispirazione e salvezza dove Viviana, l'anziana protagonista, ha ritrovato, attraverso l'arte della natura, la possibilità di riappropiarsi dei colori del mondo. Attraverso la luce interiore (fuoco), l'immaginazione (incanto) e la polvere di cannella (anche un microcosmo racchiude l'intero universo) Viviana incarna la forza e la determinazione un tempo appartenute alle sacerdotesse (c'è un rimando a Viviane dell'isola di Avalon). L'isola è la meta di un viaggio iniziatico che porta Isacco, il giovane protagonista, a non aver più un'identità ma a riscoprirsi poeta come Giovanni, il suo amico e maestro. Il fiume che anima e si muove sinuoso diventa l'emblema del tutto scorre, tutto passa, come il tempo, come le vicende umane, come il dolore, la morte e la guerra e solo l'arte, la scrittura e la natura possono fermarlo in un istante di eternità sospesa tra l'essere, il non essere e il nulla.